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I segreti della Dieta Paleo: perché nutrirsi come i nostri antenati?

I segreti della Dieta Paleo: perché nutrirsi come i nostri antenati?

Con il termine Paleo andiamo ad indicare la dieta “paleolitica”, ossia quella dei nostri antenati!

Il suo obiettivo infatti è quello di ripercorrere e riproporre un’alimentazione antica, risalente ancora a prima che l’uomo scoprisse l’agricoltura dando vita ad una nuova era.

sunbeams in fog in the forestVedetela un po’ come un “ritorno alle origini”, verso cibi più genuini, il più naturali possibile, non trattati, non elaborati e non industrializzati.

Cosa si mangia?

 

 

A) PROTEINE e GRASSI: Nel paleolitico ci si affidava per lo più ad una sostanziosa componente proteica, fatta di carne, pesce, uova. Una componente sicuramente superiore a quella che caratterizza l’alimentazione al giorno d’oggi. La dieta paleo era anche molto più ricca di grassi “buoni”, come ad esempio gli omega 3. Infatti questi non erano presenti esclusivamente nel pesce ma anche nella carne di ottima qualità, considerando il fatto che gli animali non venivano alimentati a mangimi ma si nutrivano, più naturalmente, di sola erba.

 

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B) CARBOIDRATI: Spostando l’attenzione sui carboidrati, l’unica fonte di questo macronutriente nella dieta paleo è data dalla frutta e dalla verdura. Questi cibi infatti, molto più ricchi di fibra rispetto ai carboidrati complessi, come i cereali, impattano in misura inferiore sui nostri livelli glicemici, evitando quindi una dannosa sovrapproduzione di insulina.

Elemento non solo importante ma necessario della dieta paleolitica è il fattore movimento: associare ad un’alimentazione “preistorica” anche una giusta e notevole attività fisica è fondamentale.

Perché riproporre una dieta così?

 

1. Innanzitutto, legandoci all’articolo precedentemente pubblicato riguardante il metabolismo di tipo proteico, questo regime alimentare risulta il più indicato da seguire se si possiede un profilo di questo tipo. Ciò è motivato dal fatto che riesce a coprire tutte le necessità metaboliche, migliorando la qualità di vita, sia in termini di produzione di energia che di benessere fisico.

 

diabete12. Come abbiamo anticipato poco fa, un’alimentazione di questo tipo, povera se non priva di carboidrati complessi, risulta fondamentale e può fare la differenza, nella gestione di patologie legate alla scorretta assimilazione degli zuccheri, come il diabete o l’obesità ad esempio.
Si riesce, attraverso la dieta paleo, ad interrompere quel pericoloso circolo vizioso messo in moto dagli zuccheri, dall’insulina e dalla leptina.
Il basso apporto di zuccheri infatti permette al corpo di bruciare anche, in maniera corretta, le riserve di grasso abbondantemente accumulate durante la vita di tutti i giorni.

 

3. Si mette fine alle infiammazioni! Dare un taglio netto agli zuccheri e ai carboidrati complessi significa anche smettere di alimentare infiammazioni croniche che rischiamo di trascinarci per molto tempo con tanti fastidi e ci fanno allontanare sempre di più da una buona condizione di salute (come ad esempio livelli elevati di colesterolo).

 

4. Nutre la mente! Aumentare il consumo di proteine e grassi buoni, aiuta l’organismo a migliorare le sue prestazioni fisiche e mentali, permettendo una maggior capacità di concentrazione e di resistenza fisica.impulso nervoso1

5. Si ristabilisce l’intestino! La diminuzione degli zuccheri aiuta a risanare la corretta ed equilibrata flora intestinale ristabilendo una buona permeabilità intestinale. Quest’azione permette di assimilare bene tutti i vari nutrienti.

A quali difficoltà si va incontro?

Se siamo abituati a seguire una dieta mediterranea, caratterizzata spesso dalla presenza di pasta o riso o altri cereali, sicuramente la prima difficoltà che incontreremo sarà pensare di poter fare a meno di questo tipo di alimenti e della convinzione che ci si possa saziare anche senza di essi. Questi cibi infatti hanno la caratteristica di riempire facilmente lo stomaco e levarli all’inizio potrà comportare l’aumento delle quantità dei cibi permessi dalla dieta paleo: verdure, proteine e grassi.

La seconda difficoltà potrebbe essere trovare le alternative valide per soddisfare in egual modo anche il palato. Sto parlando soprattutto di poterci levare qualche volta lo sfizio del dolce.

La domanda naturale che uno si può porre è “Come si può preparare un buon dolce senza farina e senza zucchero!?”

Le possibilità sono innumerevoli…basta preparare un “dolce non dolce”! Ci si può mandorle1affidare alla farina di mandorle o di nocciole o di cocco, si può usare il cacao e il cioccolato fondente, tutte le spezie e la frutta. Per amalgamare l’impasto c’è il latte di mandorle o il latte di cocco senza zucchero.

Manca alla fine sostituire lo zucchero, per questo si rivelano preziosi la stevia e l’eritritolo (o un altro polialcole), dolcificanti naturali che però il nostro corpo non è in grado di metabolizzare, quindi dolcificano ma non sono zuccheri non vanno ad incidere sulla nostra glicemia!

 

Dott.ssa Carolina Capriolo
Biologa Nutrizionista

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